Il trattamento di cui parliamo oggi ha come obiettivo quello di migliorare la circolazione della gambe.

La carbossiterapia è una tecnica basata sull’inoculazione, a livello sottocutaneo, di anidride carbonica a scopo terapeutico.

Nell’articolo di oggi, la Dott.ssa Eliana Lanza ci spiegherà come funziona questo trattamento e come può migliorare la circolazione delle gambe.

Carbossiterapia: di cosa si tratta

È una tecnica che si fonda sull’inoculazione, a livello sottocutaneo, di anidride carbonica a scopo terapeutico.

Questa tecnica agisce sulla circolazione e dilata i vasi sanguigni incrementando la velocità e l’ossigenazione del flusso, e, agevolando l’apertura dei capillari compressi dalla ritenzione idrica e, soprattutto, dal grasso.

Questo trattamento è molto apprezzato per i risultati che si possono ottenere con il suo impiego, soprattutto da chi non desidera ricorrere ad interventi chirurgici veri e propri.

Carbossiterapia: a cosa serve

La carbossiterapia viene sfruttata in molteplici rami della medicina, come dermatologia; medicina estetica (antiaging, rigenerativa e ricostruttiva) o vascolare e ginecologia (come coadiuvante nei trattamenti antietà dei genitali femminili).

Più nel dettaglio, la carbossiterapia si rivela utile nel trattamento di:

  • insufficienze venose e linfatiche;
  • Disturbi caratterizzati da un’alterazione della microcircolazione;
  • Ulcere delle gambe;
  • invecchiamento cutaneo (come trattamento coadiuvante);
  • Cellulite e adiposità localizzate;
  • smagliature
  • Cicatrici ipertrofiche;
  • ecc.

La carbossiterapia e le gambe

Con la carbossiterapia è possibile ricanalizzare i capillari compressi dalle cellule di grasso e dalla ritenzione dei liquidi, in modo da rendere meno evidenti le inestetiche linee rosse sulla pelle e interrompere il processo di formazione dei capillari dilatati. 

Per questo motivo il trattamento è consigliato per i soggetti con disturbi del circolo, che lamentano sensazioni di gonfiore e pesantezza degli arti o per tutte quelle persone che trascorrono in piedi molte ore della giornata, o anche per gli sportivi così da beneficiare di un recupero più veloce dopo una gara o un allenamento impegnativo.

Carbossiterapia: come funziona

La somministrazione dell’anidride carbonica nel tessuto sottocutaneo avviene attraverso degli aghi monouso sottilissimi, che sono collegati tramite tubi a un apposito apparecchio che eroga il gas.

Quest’apparecchio è dotato di un serbatoio, all’interno del quale è contenuta l’anidride carbonica sterile, e di un flussimetro che ne regola la fuoriuscita. La velocità con la quale l’anidride carbonica fuoriesce e la quantità di gas iniettato devono essere stabilite dal medico.

Trattandosi di un trattamento medico a tutti gli effetti, la carbossiterapia deve essere effettuata solo da medici specializzati in materia.

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